Si perde,
nel cuore di scolpite rocce,
l’eco di un profondo respiro.
Tremano
i rintocchi
di sguardi erranti,
tiepida meraviglia.
Sotto l’ombra
di nubi d’argento,
fugge
la mente inquieta.
La fresca erba
la pelle avvolge,
tra le dita
grovigli di grigi sassi.
Nell’infinito abbraccio
di antiche vette,
corrono
i lievi pensieri.
Leggeri,
tra le aspre pareti,
sotto gli eterni
battiti
di un intenso cielo.
Assorti,
nel quieto vagare
d’un giorno d’estate,
in quel pezzo di mondo
dove il tempo
si strugge.
Smarrito.